In Rete è possibile guadagnare con le App essenzialmente sfruttando al massimo l’immenso parco utenti Facebook tanto per iniziare.
Altra possibilità di cui servirsene ampiamente per le applicazioni sono le modalità di comunicazioni più recenti effettuate ormai da tutti attraverso gli apparecchi Apple o dispositivi Mobile con sistemi Android.
Ma andiamo con calma e iniziamo da subito che chiunque vuol guadagnare su Internet con le applicazioni deve necessariamente:
- risolvere un problema a milioni di persone,
- fidelizzarli col tempo con prodotti di ottima qualità,
- far loro pagare solo quel che non è necessario.
Vediamo come.
Facebook oggi non è solo il più grande social network del mondo ma è diventato anche un ricettacolo per inserzionisti con o senza scrupoli; una specie di piazza affollata di gente, ognuno urla a dir la propria e ai lati un po’ fuori dall’attenzione i mercanti che espongono la mercanzia.
Basta andare sulla bacheca del tuo account per iniziare una chat divenuta oramai indispensabile e nel 84% dei casi su un periodo compreso tra le due e le sei settimane un’applicazione Facebook viene scaricata da un utente su dieci.
Un business immenso se solo si pensa che il parco utenti Facebook è stimato attorno ai 28 milioni solo quelli di lingua italiana; un miliardo e mezzo in tutto il mondo. E non è detto che gli stessi non proseguano l’uso delle applicazioni con cellulare android o con un semplice i-phone.
Un’applicazione altro non è che un software scritto per esser inserito in un determinato sorgente al quale dovrà poi girare ulteriori istruzioni rispetto a quelle predefinite. In sostanza un’applicazione è anche un comando di istruzioni più o meno complesse da far eseguire alla macchina che la sta ospitando.
Ora però è detto che su Facebook mai nulla è stato introdotto di applicativo, piuttosto, dal 2007 in poi, Facebook le applicazioni se l’è sviluppate coi propri codici realizzando ad esempio giochi di proprietà con dei codici applicativi facilmente installabili sugli account.
E dove sta il guadagno?
Facebook in realtà ha aperto le porte agli sviluppatori dei codici sui dati del profilo utenti per meglio realizzare queste applicazioni portatrici di benessere economico per lo standard dello stesso Social Network e le agenzie pubblicitarie oggi fanno a gara per accedere a quei dati.
La meraviglia che ne è venuta fuori sta che in un’intervista di un Ceo d’agenzia, s’è saputo che più del 60% degli utenti Facebook non dispone di carta di credito, moltissimi ignorano le possibilità di pagamento con PayPal ed insomma si sa cosa vendere, ma peggio è saputo che non s’è mai veramente venduto niente su Facebook.
La miglior cosa da fare per realizzare guadagni con le piattaforme facebook sta nell’incentivare traffico, tutto qua!
Incentivare traffico e trascinare con le grammatiche ipertestuali gli utenti a siti riservati; con un applicazioni di giochi è più facile completare una simile operazione.
E come va invece con le applicazioni I-Phone?
Qui le cose stanno in altra maniera.
E’ nota la vicenda Kostas, l’americano, mezzo genio mezzo greco, che a soli 25 anni, disoccupato e con qualche conoscenza di applicazioni appunto, realizza I Steam, un’applicazione super mega scaricata dagli I-Phone e con la quale e grazie alla quale, attivandola, il pannello del telefonino s’appanna come succede al vetro di uno specchio in doccia, o al verto di un’auto quando piove.
Bene: con I Steam succede la stessa cosa; con un dito puoi sul tuo telefonino scorrerci come faresti con lo specchio umido del tuo bagno doccia e scriverci quel che ti pare.
Risultato? Con un semplice Mac da 600 $ il giovane Kostas s’è portato a casa 90.000 $ e fino ad oggi i download sono a quota 3 milioni.
Ci vuole si conoscenza, ma anche creatività e soprattutto coraggio.
Vuoi un altra di idea da smanettone?
Lance, ha 33 anni, ha la paranoia di attendere lunghissime code all’uscita della metro di Londra; quindi che fa? Spende due delle sue settimane di ferie pagate e se ne va in giro per tutta la substation londinese e realizza su carta una mappa delle uscite in metro le più vicine al vagone del treno; detto fatto realizza un’appliucazione per I-Phone ed è successo immediato. Oggi infatti chiunque scarica Tube Exits.
Al momento i donwns dell’applicativo son fermi a 8mila, ma intanto Lance s’è ripagato le ferie consumate il resto che verrà fate un po’ voi.
Per quanto riguarda le applicazioni per dispositivi con sistemi Android bisogna dire che anzitutto i guadagni sono assicurati per il 30% in rappresentanza del fatto che in questo caso tutte le applicazioni raggiungono quota 200mila al giorno ed il 70% di queste son gratuite. Il restante del 30% a pagamento assicura comunque un valido incasso, trascurando tutte le altre applicazioni diffuse on line gratuitamente ed alcune di loro addirittura si ripetono con qualche eccezione giusto per non replicarsi ed esser messi fuori.
In ultimo,
- molti sviluppatori guadagnano sulle applicazioni scaricabili gratuitamente dalle pubblicità accostate al proprio materiale,
- ci guadagnano anche sui downloads e soprattutto porta visibilità al programmatore,
- la migliore di tutte, quella che ad avviso del marketing globale stabilirà le nuove frontiere sui guadagni si chiama “in-app” ovvero: introdurre un’applicazione scaricabile gratis, mentre verranno rilasciati a pagamento le funzioni aggiuntive, plugin, livelli.
Una risposta
Ciao, dovendo preventivare un introito pubblicitario di un app, sapresti darmi un ordine di grandezza degli euro annuali che si possono guadagnare in proporzione ai download oppure in proporzione all’uso dell’app?
Grazie