Google ha introdotto l’utilizzo massivo degli hashtag; la chiamano funzione di autocompletamento, quei cancelletti facili facili che s’inseriscono ad ogni capoverso e che nella storia dei socialnetwork hanno determinato format e successo di Twitter.
Elemento della diagnostica della Rete, l’uso dell’hashtag se effettivamente ne varrà la pena lo si vedrà dalla protesta avviata da Wikipedia Italia in sostegno dei colleghi americani contro la PIPA e la SOPA; tutto il giorno gli hashtag più utilizzati #sopa #stopsopa #pipa #nosopa.
Il fatto è che gli hashtag sono facili da utilizzare e danno anche maggior visibilità, quindi perché non integrarlo col proprio lavoro on line? Perché non approfittarne ora che “Big G” piazza in Rete l’ennesima funzionalità: organizzare la propria attività in Rete ausiliati dal mezzo più comune di diffondere in rete il proprio prodotto, perché non esserci, così magari quando gli altri cominceranno a digitare gli hashtag, sarà Google a restituirci suggerimenti di viva portata, perchè non sfruttare questa occasione?
Partecipare alla nuova community Google ora anche cinquettando con gli hashtag , avviando nuovi following e attrarre altri follower riuscirebbe a trascinare il tuo contenuto tra i primissimi risultati Google.
Se tu decidessi di farlo ricorda però le regole fondamentali degli hashtg:
-
cerca di cerare un hashtag pertinente al prodotto che vuoi promuovere
-
non abusarne, verresti penalizzato ugualmente se non altro potrebbero essere scambiati per messaggeria spam
-
comunica sempre agli amici tuoi di GooglePlus, se sei in qualche cerchia, anche il motivo di questo tuo hashtag.
Perchè non inizi subito?